La risonanza magnetica (RM) è un esame diagnostico in grado di fornire immagini accurate di tutto il corpo umano. Nata per studiare il sistema nervoso centrale, oggi è largamente utilizzata per esaminare qualunque distretto corporeo: torace, addome, scheletro, articolazioni, muscoli e organi interni. Si ricorre alla RM per verificare lo stadio e il decorso di patologie tumorali, di malattie infiammatorie e infettive e per problemi di origine traumatica o degenerativa (ad esempio lesioni al ginocchio o alla spalla). È considerata una tecnica d’indagine sicura perché non utilizza raggi X, ma si basa sulla fisica dei campi magnetici e delle onde radio. Pertanto si può ripetere a breve distanza. La durata della risonanza magnetica dipende dall’estensione del corpo da esaminare, in genere richiede da un minimo di 15 minuti a un massimo di 45 minuti. Per tutto il tempo dell’esame, il paziente deve rimanere fermo su un lettino che scorre su e giù all’interno della macchina. La Risonanza magnetica è innocua e non invasiva, tuttavia alcuni soggetti non possono sottoporsi a questo esame diagnostico.
Risonanza magnetica: controindicazioni
La RM non è un esame pericoloso perché non si basa su radiazioni ionizzanti. Sia la risonanza magnetica aperta che quella chiusa non richiedono una preparazione specifica, basta essere a digiuno da sei ore e aver limitato l’assunzione d’acqua due ore prima dell’esame. È fatto divieto di indossare orologi, occhiali, gioielli, reggiseno con ferretto e qualsivoglia oggetto metallico. Il medico può chiedere al paziente se ha schegge o protesi metalliche nel corpo e in caso di risposta affermativa valuterà di volta in volta se proseguire o no con la RM perché la posizione di queste strutture potrebbe essere compromessa dalle onde della macchina.
Risonanza magnetica: chi non può eseguirla
La risonanza magnetica è una tecnica innocua, eppure alcuni soggetti non possono farla. Le donne incinte e quelle in sospetta gravidanza non dovrebbero essere sottoposte a questo tipo di indagine. La RM è consentita solo in casi estremi e con le dovute precauzioni. Inoltre se non è indispensabile o urgente, è altamente sconsigliato effettuare una RM nel primo trimestre di gestazione.
Le persone con pacemaker cardiaco o neurostimolatori non possono effettuare una risonanza magnetica perché le onde o il campo magnetico è in grado di interferire con il corretto funzionamento dei loro apparecchi. Divieto di RM anche per i portatori di protesi del cristallino, di valvole cardiache metalliche, di apparecchi ortodontici fissi e di strutture metalliche, quali chiodi, viti o clips, soprattutto se installate intorno a organi vitali. Il campo magnetico potrebbe spostarle in altra sede provocando seri danni. Tuttavia, oggi, la pratica chirurgica si avvale di nuovi materiali per le protesi, quale ad esempio il titanio assolutamente compatibile con la RM. Pertanto è opportuno che il paziente riferisca ogni tipo di operazione subita e da quanto tempo. Il medico deciderà di volta in volta, caso per caso garantendo sempre l’incolumità del paziente. Se necessario potrà richiedere una radiografia preliminare o contattare la struttura dove è stata eseguita l’operazione chirurgica per essere sicuro di procedere con la risonanza.
Infine, i pazienti che svolgono o hanno svolto lavori usuranti quali carrozziere, tornitore, saldatore e addetto alle vernici metallizzate e quelli che sono rimasti coinvolti in un’esplosione (poliziotti, artificieri, ecc.) o hanno subito un incidente di caccia devono informare gli operatori sanitari. Potrebbero avere nel corpo frammenti o schegge di metallo a loro insaputa.