Uno dei tumori più comuni tra le donne è quello al seno. Molto spesso asintomatico e silente, questa patologia potrebbe subire un notevole attacco tramite la programmazione di una buona prevenzione al seno. L’obiettivo è controllare e farsi controllare, tramite una serie di diagnosi tra cui la mammografia, che è uno degli esami più indicati per controllare l’assetto generale del seno e indagare in dettaglio alcune aree specifiche.

Come funziona una mammografia

L’esame mammografico non è invasivo né particolarmente doloroso. Questo sintomo è correlato al grado di sensibilità della donna che potrebbe sentire quindi fastidio, dolore o semplice indifferenza.
La mammografia a basso dosaggio consiste nella compressione del seno con una macchina apposita, quest’utima utilizzante due piastre orientate diversamente per poter effettuare un controllo ad ampio raggio.
Le mammografie di nuova generazione non sono pericolose in quanto possono essere definite come una mammografia a basso dosaggio. I raggi X emanati imprimono l’immagine interna dell’organo su un scala di grigi, in maniera molto dettagliata e senza alcun rischio per la salute.
Il tutto dura meno di venti minuti e non c’è alcun bisogno di prepararsi all’evento né avviene alcuna debilitazione in seguito all’esame.

I pregi della mammografia digitale

La mammografia digitale, rispetto a quella tradizionale, ha introdotto una serie di benefici e miglioramenti fondamentali nella prevenzione e nella lotta al tumore mammario.
Con una riduzione dei raggi X di quasi la metà rispetto al passato, il paziente è protetto dalla nocività delle radiazioni e può contare su una sensibilità dei macchinari aumentata, su diagnosi accurate, sull’abbassamento dei falsi positivi e sulla formulazione di diagnosi precoci.
Il risultato è che quasi il 90% dei casi di tumore al seno non solo sono riusciti a debellare il carcinoma ma anche ad avere un’aspettativa di vita superiore a 15 anni. Un obiettivo impensabile fino a pochi anni fa.

Differenze tra mammografie diagnostiche e preventive

La mammografia preventiva, come suggerisce il nome, vuole operare sulla base di una prevenzione primaria in grado di fermare la patologia quando ancora non c’è alcuna sintomatologia e sviluppo della stessa. La mammografia diagnostica è invece una conseguenza dettata da un sospetto, da un’alterazione tissutale in seguito alla visita senologica. Qualunque sia la motivazione che spinge una donna alla mammografia, è importante non perdere mai di vista il proprio checking sanitario, programmando visite e controlli periodici e puntando sulla prevenzione primaria onde evitare la conclamazione di una patologia.