La risonanza magnetica è un esame che permette di ottenere immagini precise di tessuti e organi, grazie all’uso di una tecnologia capace di osservare e diagnosticare senza creare danni al corpo umano. Questo tipo di esame è prezioso soprattutto per avere immagini dettagliate del cervello e della colonna vertebrale, ma oggi è anche molto importante per la diagnosi di molte malattie di organi e tessuti. Proprio grazie alla sua estrema precisione, si è potuto ridurre drasticamente l’uso della chirurgia esplorativa per la diagnosi, permettendo ai medici di studiare terapie mirate senza ricorrere ad interventi invasivi.

Preparazione ed esecuzione

La risonanza magnetica non richiede particolari preparazioni prima di essere eseguita, non è necessario alcun digiuno o l’osservanza di una particolare dieta. Prima di sottoporsi all’esame, il paziente deve togliere qualsiasi oggetto o indumento con parti metalliche, poi viene fatto distendere su di un lettino che scorrendo si posiziona all’interno dell’apparecchio. La forma stessa di questo macchinario potrebbe dare problemi a chi soffre di claustrofobia, tuttavia oggi esistono moderne apparecchiature a struttura aperta che non danno questo tipo di problema.
Al paziente non è richiesta alcuna forma di collaborazione durante l’esame, che dura generalmente tra i venti ed i trenta minuti. L’apparecchio è dotato di altoparlanti che consentono al paziente di comunicare con il personale addetto, anche in caso di malesseri o disturbi. A causa di rumori forti dovuti all’emissione delle onde radio, al paziente vengono fornite delle cuffie di protezione. È possibile che il medico decida di iniettare un mezzo di contrasto, generalmente privo di effetti collaterali, per rendere le immagini più chiare e poter dare così una diagnosi accurata.

Rischi ed effetti collaterali

La risonanza magnetica è un esame del tutto sicuro, perché l’assenza di radiazioni ionizzanti la rende innocua per l’organismo ed adatta anche per essere ripetuta in un breve arco di tempo. Prima di sottoporsi a questo tipo di procedura è opportuno compilare un breve questionario insieme al medico o al personale addetto, in modo da accertarsi che non vi siano fattori che possano causare controindicazioni. Durante la gravidanza questo tipo di esame va effettuato solo in casi di assoluta necessità, in particolare nei primi tre mesi di gestazione.
Non possono sottoporsi alla risonanza magnetica i pazienti portatori di protesi metalliche e di pace-maker, infatti tutti gli elementi metallici posizionati nel campo magnetico possono subire degli spostamenti e quindi generare danni al corpo. Per questo anche i pazienti che hanno subito incidenti con coinvolgimento di parti metalliche, devono comunicarlo prima di sottoporsi a questo esame, infatti potrebbero essere presenti sulla cute schegge di metallo che spostandosi possono generare danni nei tessuti. Durante l’esame è possibile che si avverta una sensazione di calore localizzata, ma bisogna comunicarlo all’operatore qualora diventasse eccessiva.
Sottoporsi ad una risonanza magnetica non provoca alcun dolore, tranne una puntura in caso il medico decida di ricorrere ad un liquido di contrasto. Questo liquido ha la funzione di migliorare la visibilità delle strutture situate all’interno dell’organismo. Anche nel caso in cui per necessità diagnostica fosse opportuno iniettare un mezzo di contrasto, i rischi sono davvero minimi, in quanto non presentano alcun fattore di tossicità. L’unico effetto collaterale è quello del presentarsi di una reazione allergica generata proprio dalla sostanza iniettata oppure di reazioni in presenza di disfunzioni renali, ma anche queste ipotesi sono molto rare.